Il camper dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci AISC APS arriverà in Sicilia sabato 22 giugno e nel pomeriggio stazionerà in Piazza Castello ad Aci Castello. Qui, dalle 17 alle 20, medici e infermieri saranno a disposizione per dare informazioni sullo scompenso cardiaco, sulla prevenzione primaria e sulle opzioni terapeutiche; a bordo si potranno anche effettuare test preliminari e una visita gratuita con la valutazione di alcuni semplici parametri biochimici che individuano eventuali fattori di rischio.

Si tratta dell’ultima tappa, l’unica nell’Isola prima della conclusione a Roma, di un tour di 18 appuntamenti in 14 città italiane. L’attività del camper ad Aci Castello si avvale del contributo degli specialisti degli ambulatori Scompenso Cardiaco dell’Ospedale Cannizzaro, che patrocina l’iniziativa, e del Policlinico di Catania. 

L’iniziativa itinerante dell’AISC offre un importante servizio nell’ambito di una patologia cardiovascolare che rappresenta situazioni cliniche meritevoli di grande attenzione sia per il numero dei soggetti che ne sono colpiti sia per le gravi ripercussioni sulla sanità pubblica nazionale e regionale. Lo scompenso cardiaco, infatti, colpisce l’1.5% della popolazione italiana (circa 1,2 milioni di persone), ogni anno le malattie cardiovascolari uccidono più di 4,3 milioni di persone in Europa e sono causa del 48% di tutti i decessi (54% per le donne, 43% per gli uomini). Lo scompenso cardiaco rappresenta la causa più comune di ricovero tra gli ultra 65enni e rappresenterà la terza causa di decessi in tutto il mondo.

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“Le campagne di awareness che intercettano i cittadini sul territorio, nella loro quotidianità, nei luoghi di lavoro e di vita, si sono rivelate molto gradite e hanno un ruolo fondamentale al fine non solo di migliorare la consapevolezza delle persone che ogni giorno si trovano a fronteggiare questa patologia, ma anche per promuovere una maggiore conoscenza nella popolazione generale allo scopo di intercettare la malattia nella sua fase inziale e migliorarne la prognosi. L’attenzione ai sintomi, l’aderenza alla terapia, uno stile di vita corretto, l’informazione sull’evoluzione della patologia devono essere un patrimonio dei pazienti e di tutti coloro che di loro si prendono cura per evitare situazioni di emergenza e quindi di ospedalizzazione” - evidenzia il Prof. Salvatore Di Somma, Direttore del Comitato Scientifico AISC APS -. Le precedenti edizioni del tour hanno contribuito anche a recuperare una parte delle visite di controllo rimandate a causa della pandemia, ma soprattutto hanno intercettato casi che non sapevano di essere ad alto rischio. Quella tra medici, infermieri e volontari è una collaborazione necessaria in previsione del 2026 quando dovrà completarsi la presa in carico domiciliare di almeno il 10% dei pazienti over 65 con scompenso. Tale aumento della gestione territoriale dello scompenso cardiaco vedrà anche l’implementazione dei sistemi di telemedicina, per cui le associazioni di pazienti saranno fondamentali”. 
Per questo, AISC - Associazione Italiana Scompensati Cardiaci, ha fortemente voluto questa nuova edizione del tour nazionale.